Il processo di INBOUND marketing per il Notaio

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Cos’e’ l’ inbound marketing?

I vecchi ti tipi di marketing tendezialmente definiti PUSH o OUTSIDE-IN  tendevano ad inviare al potenziale cliente di informazioni  monodirezionali ma non c’era assolutamente engagement.

L’inbound marketing e’ una modalità di marketing PULL  o INSIDE-IN che tende ad attirare il cliente attraverso contenuti desiderati. E’ il potenziale cliente che ci trova attraverso la ricerca di contenuti che ritiene utili.

Molti studi notarili stanno mettendo in atto una politica di inbound attraverso un processo rivoluzionario ma attuale, che permette fornire informazioni sul lavoro del notaio, creare engagement e magari acquisire clienti.

Quali sono gli strumenti di inbound Marketing?

I professionisti che operano per gli studi o i notai stessi che adottano questa tecnica si basano su dei concetti e strumenti concreti ed attuali.

Il blog o news: Fornendo contenuti interessanti ed esplicativi sulle problematiche reali del cittadino  in forma molto semplice.

La SEO: Cioè la presenza nei maggiori motori di ricerca  del brand del notaio e degli argomenti correlati (es. il sito del notaio puo’ essere trovano semplicemente scrivendo  “cos’e’ una startup” su Google.

Il social media marketing: Il contenuto del blog o delle news viene messo a disposizione della folta platea di utenti che giornamente accede ai social media ( facebook, Linkedin, G+ e Twitter).

L’e-mail Marketing: Gli utenti che si registrano sul sito del Notaio vengono costantemente aggiornati sulle novita normative o su argomenti attuali.

Advertising on line: E’ un metodo utilizzato nei motori di ricerca per mettere a disposizione dell’utente gli argomenti ed il brand del notaio nella prima pagina del motore di ricerca.

Quali sono i vantaggi ?

Gli strumenti di Inbound danno la possibilità al professionista di essere trovato quando il cliente ricerca una risoluzione di un problema di business  (es. vendere un appartamento). In altre parole, amplificare la probabilità di essere “scoperti” o “rintracciati” su Internet, in un contesto affine al business che lo studio conduce.

Tre sono i punti fondamentali:

  1. Capire cosa fanno i potenziali clienti una volta arrivati sul sito web.
  2. A cosa sono interessati
  3. Quale problema, soluzione o prodotto li attrae maggiormente, etc.

Questi punti vengono chiamati anche “conversione“.

In pratica se il cliente chiede un parere, una consulenza e magari un preventivo  siamo in presenza di una “conversione”

Usando una analogia relativa alla vendita al dettaglio di scarpe, un potenziale cliente (del negozio di scarpe in questione, che non sa ancora di esserlo) passeggia per il marciapiede. Passa davanti alla vetrina. Da un’occhiata perché sa che a breve avrà bisogno di paio di scarpe nuove. Vede dei modelli nuovi, che incontrano decisamente il suo gusto e sono anche relativamente a buon mercato. Entra e comincia a parlare con la commessa. In questo preciso istante è avvenuta la conversione.

Da visitatore “ignaro” a potenziale cliente.

Misurando queste attività riusciamo a capire come migliorare la nostra comunicazione on line, quali social utilizzare, cosa piace ai clienti ma soprattutto  come avviene la conversione da potenziale cliente a cliente vero e proprio.

Ovviamente Non dobbiamo “rottamare” le vecchie regole ma imparare le nuove. Capire quali sfide possiamo intraprendere, quali rischi evitare, e quali opportunità stiamo perdendo.

 

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